Pausa caffè
Maggio 2008
Veronica
E' una piacevole sorpresa giungere in ufficio, e trovare sul monitor del computer un bigliettino.
Vergato da scrittura infantile.
"Sono Veronica la bimba del tuo collega baci e abbracci sei un'amica."
Grazie Veronica, sono i piccoli gesti a rendere grandi i cuori.
Soliloquio
Una collega di lavoro mi ha detto: "Tu rompi le palle a parlare da sola".
Ed ha pienamente ragione, per questo io volevo una stanza tutta per me come Virginia Woolf, non redigendo atti burocratici ma componendo poesie e romanzi, ma purtroppo mi mancano i soldi.
Comunque ritengo sia più proficuo, riflessivo e meditativo, parlare da soli su argomenti lavorativi, piuttosto che cianciare con altri di pettegolezzi o del nulla cosmico.
Un'altra collega mi ha riferito che le procurava fastidio vedermi riflessa nel vetro dell'archivio.
Verosimilmente viviamo tempi duri e cupi e le persone denotano disagio e qualche criticità, d'altronde non posso far altro che sorriderne.Un velo di leggerezza insostenibile dell'essere, tanto cara a Milan Kundera, potrebbe rendere più sostenibile il lavoro, le amicizie, l'universo delle relazioni.
E citando Paulo Coelho: il guerriero di luce non è colui che si butta comunque nella mischia e nella battaglia, ma colui che sa concentrare, e se del caso risparmiare e accumulare, energie.
Rimembro con nostalgia quel tempo spensierato, in cui riponevo tutta la mia energia da bambina, nello staccare il capo alle mie pupazze per lavar loro meglio la testa.
(Madre Courage e i suoi figli, Bertold Brecht)
Commenti
Posta un commento