In cerca d'autore
Febbraio 2008In cerca d'autore
Ieri sera mia figlia mi chiedeva aiuto per un tema scolastico.
Doveva scrivere un dramma, il teatro nel teatro, ambientato ai tempi di Shakespeare.
Dapprima la sua idea era la storia di un carcerato, il cui carceriere leggendone gli scritti, comincia a divulgarli in piazza, acquisendo sempre maggior consenso, sino a scoprire che in realtà il carcerato era un autore famoso.
Però mancava il finale, il dramma, e il teatro nel teatro.
Allora si è inventata un'altra storia.
Il mancato carcerato, ora drammaturgo, vive un periodo di depressione, stasi, non ha più stimoli per scrivere, e una sua dolce amica, forse amante, gli scrive lettere di conforto.Dalle quali l'autore ricava una trama, ad insaputa dell'affettuosa amica.
La recita alla prima risulta essere un successo.
Ma l'amorevole amica, sentendosi tradita nella sua fiducia, pugnala al cuore lo scrittore.
Il teatro nel teatro, finale drammatico.
Cali il sipario.
Mani di fata
Mia figlia ha sempre studiato e lavorato, perchè quando i soldi sono pochi i ragazzi si rimboccano le maniche, accettando lavori precari, in nero, o sfruttati in stage fasulli, comunque sottopagati.
Da contratto, un'apprendista gelataia per cinque ore serali giornaliere per trenta ore settimanali, inclusi sabato e domenica, guadagna mensilmente quattrocentosessanta euro lordi, il che significa circa trecentosessanta euro netti.
Lei ha fatto la gelataia, un lavoro umile al pari di suo fratello il lavapiatti.
Il freddo dell'aria condizionata alle spalle le ha congelato la schiena.
Avete mai visto le mani di chi fa la gelataia o il lavapiatti?
Arrossate, screpolate, raggrinzite, paiono le mani d'un vecchio.
Doveva essere questo l'avvenire dei miei figli?!
Ma se il presente è invivibile, e il passato è trascorso, che si inauguri allora un nuovo gioco: proiettarsi al futuro.Inventarsi un altro progetto ne è la cura.
Il tempo oltre al tempo, immaginato.
La mia piccola ha la forza di una leonessa.
Perchè noi il coraggio di vivere l'abbiamo, di lottare e di sperare.E sebbene si sta come le foglie d'autunno, si prevede una folle primavera.
Su ali di farfalla e con mani di fata.
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