Googol e la televisiun
Un "googol" è un numero così grande da non poter essere scritto facilmente in notazione decimale, dal termine matematico deriva il motore di ricerca Google.
"La televisiun la t'endomernta cume un cuiun" cantava in meneghino il mitico Enzo Jannacci.
Ai miei tempi la televisione era la balia dei poveri, qualche cartone animato e poi i bambini a dormire dopo Carosello.
C'era la pubblicità del detersivo col piccolo Calimero nero e non esisteva il politicamente corretto.
Anche Mariarosa faceva sempre le torte e non Mariorosa.
Oggi la televisione è obsoleta nelle case dei politicamente corretti.
I bambini i cartoni animati li guardano sugli schermi di computer, tablet e cellulari.
Se una volta stare troppo vicino al tubo catodico poteva danneggiare gli occhi, attualmente tenere uno schermo attaccato al naso per poter vedere pare sia salutare.
Mamme e papà moderni diffidano i nonni dalla visione di troppi cartoni animati ai nipotini.
Controllano la giusta distanza dallo schermo e da quanto è acceso il televisore magari misurandone il calore con la mano.
Ma per fortuna che c'è Internet, gli abbonamenti alle serie ed ai film, e i motori di ricerca quando cerchi nozioni pedagogiche, psicologiche e pediatriche.
Quello che dicono i nonni sui bambini è vetusto, obsoleto come la televisione.
Non esistono più la saggezza, l'esperienza, la memoria, e se da un lato si accusano i nonni di non aver diritto di parola in quanto non medici e pedagoghi, incolpandoli di informarsi su Internet, dall'altro i genitori trascorrono notti insonni scrollando schermi.
L'intelligenza artificiale ha sostituito la sapienza tramandata, sacrificando l'intelligenza naturale.
Quando la mia nipotina era piccola guardavamo assieme Peppa Pig, adesso è innamorata di Bluey, i cui cento episodi conosco ormai a memoria, ma si tratta sempre di storie innocue e positive, nulla di tossico, come va di moda declamare oggidì.
Di recente la mia nipotina esordisce con frasi che mi spiazzano, poichè non provengono da cattivi esempi di cartoni animati diseducativi.
Lei seduta sul letto che grida, dopo un diverbio con la madre: "Nonna non posso dirti niente altrimenti la mamma mi assassina con la spada!".
Se una volta stare troppo vicino al tubo catodico poteva danneggiare gli occhi, attualmente tenere uno schermo attaccato al naso per poter vedere pare sia salutare.
Mamme e papà moderni diffidano i nonni dalla visione di troppi cartoni animati ai nipotini.
Controllano la giusta distanza dallo schermo e da quanto è acceso il televisore magari misurandone il calore con la mano.
Ma per fortuna che c'è Internet, gli abbonamenti alle serie ed ai film, e i motori di ricerca quando cerchi nozioni pedagogiche, psicologiche e pediatriche.
Quello che dicono i nonni sui bambini è vetusto, obsoleto come la televisione.
Non esistono più la saggezza, l'esperienza, la memoria, e se da un lato si accusano i nonni di non aver diritto di parola in quanto non medici e pedagoghi, incolpandoli di informarsi su Internet, dall'altro i genitori trascorrono notti insonni scrollando schermi.
L'intelligenza artificiale ha sostituito la sapienza tramandata, sacrificando l'intelligenza naturale.
Quando la mia nipotina era piccola guardavamo assieme Peppa Pig, adesso è innamorata di Bluey, i cui cento episodi conosco ormai a memoria, ma si tratta sempre di storie innocue e positive, nulla di tossico, come va di moda declamare oggidì.
Di recente la mia nipotina esordisce con frasi che mi spiazzano, poichè non provengono da cattivi esempi di cartoni animati diseducativi.
Lei seduta sul letto che grida, dopo un diverbio con la madre: "Nonna non posso dirti niente altrimenti la mamma mi assassina con la spada!".
Non so più se ero stata catapultata sulla scena dell'Esorcista o di qualche film Ninja!
Ed ancora, in una discussione tra la madre e me sulla somministrazione di un farmaco dentro una bibita: "Nonna non devi parlare alla mamma come a una sgualdrina!".
Ed ancora, in una discussione tra la madre e me sulla somministrazione di un farmaco dentro una bibita: "Nonna non devi parlare alla mamma come a una sgualdrina!".
Ovviamente senza conoscere il significato di sgualdrina, termine obsoleto oramai come la nonna ed il televisore.
Infine la nipotina racconta di un tizio coi capelli blu intravisto in un video mostrato tra adulti sul cellulare e subito spento sopraggiunta la bambina, che avrebbe compiuto non si sa quale efferata violenza, e di cui lei ora ha paura, anche se le hanno spiegato che quello vive in un paese lontanissimo, ma lei comunque continua a temerlo.
Quindi forse sono meglio i cartoni animati nella televisione della nonna che la roba tossica che circola in Internet, sui social ed affini?
Mi ricordo quando era più piccola e si allagarono la sua casa e la strada per un'alluvione.
In piena notte furono svegliati i bambini e con gli stivali di gomma si portarono le automobili al sicuro.
Nuovamente al mattino si calzarono gli stivali per raggiungere le auto nel parcheggio lontano da casa, con la gioia dei bambini che sguazzavano nel fango come Peppa Pig.
Ai bambini raccontiamo che sguazziamo nel fango e giochiamo a Peppa Pig come nel film "La vita è bella" in cui Benigni occulta gli orrori della guerra con la fantasia.
Ai bimbi palestinesi non so cosa stiano narrando, ma di sicuro i veri maiali non si trovano nei cartoni animati, bensì razzolano altrove, quali mostri nella vita reale.
Infine la nipotina racconta di un tizio coi capelli blu intravisto in un video mostrato tra adulti sul cellulare e subito spento sopraggiunta la bambina, che avrebbe compiuto non si sa quale efferata violenza, e di cui lei ora ha paura, anche se le hanno spiegato che quello vive in un paese lontanissimo, ma lei comunque continua a temerlo.
Quindi forse sono meglio i cartoni animati nella televisione della nonna che la roba tossica che circola in Internet, sui social ed affini?
Mi ricordo quando era più piccola e si allagarono la sua casa e la strada per un'alluvione.
In piena notte furono svegliati i bambini e con gli stivali di gomma si portarono le automobili al sicuro.
Nuovamente al mattino si calzarono gli stivali per raggiungere le auto nel parcheggio lontano da casa, con la gioia dei bambini che sguazzavano nel fango come Peppa Pig.
Ai bambini raccontiamo che sguazziamo nel fango e giochiamo a Peppa Pig come nel film "La vita è bella" in cui Benigni occulta gli orrori della guerra con la fantasia.
Ai bimbi palestinesi non so cosa stiano narrando, ma di sicuro i veri maiali non si trovano nei cartoni animati, bensì razzolano altrove, quali mostri nella vita reale.
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