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Visualizzazione dei post da settembre, 2025

La memoria del pesce rosso

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Aprile 2008 Quando ero piccola avevo due pesci rossi. Mi divertivo ad osservarli col naso a patata schiacciato sul tondo della boccia sino a ridurlo a gnocchetto. Un giorno scoprii che uno dei due pesciolini era divenuto bianco e cominciai a gridare.  Nonna il pesce ha cambiato colore! La nonna accorse e mi spiegò che si era ammalato di uno strano fungo, probabilmente causato dallo scarso ricambio d'acqua e che sarebbe stato difficile salvarlo. - Allora nonna il pesciolino morirà? - domandai con un filo di voce già rotto dal pianto. Non lo so piccina, proviamo a cambiare spesso l'acqua ed a purificarla con un disinfettante, magari il pesce si riprenderà, ora dobbiamo evitare che anche l'altro pesciolino si ammali e diventi bianco. Dopo qualche giorno di questa cura, un triste mattino ritrovai il pesce bianco a pancia all'aria, galleggiante a filo d'acqua. Quello rosso invece guizzava arzillo incurante del fratello morto. La nonna mi consolò, coccolandomi e spieg...

La Bardot padana

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Marzo 2008 Nella mia città era famosa la Gina, assai nota per le doti goderecce legate ai piaceri della vita. Lei, da giovane definita la Bardot padana per la bellezza bionda sfavillante, riceveva i clienti più facoltosi di tutta la regione. E si mormorava che coi loro soldi avesse cresciuto e mantenuto la figliola in un collegio svizzero. Poi il declino, povera Gina dalla Spider rossa, perdendo tutto il suo denaro per il fottuto amore verso un protettore, finendo così in miseria. Ormai anziana abitava sopra casa mia e si dava il rossetto col pennarello. Una notte a Capodanno, mi suonò al campanello terrorizzata dai fuochi d'artificio, scambiandoli per bombe. Per tranquillizzarla, le offrii un bicchiere di champagne. Ricordo che mi diceva: "Ma che bei capelli lunghi, ha la parrucca?". E mi domandava sempre notizie di mio marito, che però era il mio figliolo sebbene brizzolato. Mi confidava inoltre che non si sarebbe mai sposata, perchè voleva restare indipendente. Un gi...

Baci di Giuda in Patria

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  Ottobre 2013 Lei è una ragazza italiana dal dolce nome, ma la fortuna non l'ha mai baciata. Studia e lavora dall'età di quindici anni: fabbrica, discount, gelateria, confezionamento pacchi. Sulla sua giovane pelle, quasi tatuate tutte le tipologie dei contratti di lavoro: dal tirocinio, al lavoro stagionale, alla collaborazione a progetto. Oltre agli straordinari non pagati, alle otto ore in piedi alla cassa o al banco, a tutti i sabati e le domeniche lavorati, alla precarietà, alla disoccupazione. Lei già fuscello, in tre mesi di duro lavoro ha perduto dieci chili. Al compimento del diciottesimo compleanno, ha firmato un contratto di energia elettrica, gas, acqua, rifiuti, per l'abitazione paterna.  Ora a ventun anni, non soltanto si ritrova il debito pubblico sulle fragili spalle, deprivata del futuro da una generazione di politici e governanti inetti e corrotti, e non potendo vivere così la sua giovane età. Ma anche con un debito paterno accollatosi di tremila euro, da...

Catene GDO

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Settembre 2011 Catene GDO Oggi guardavo mia figlia, mentre attendevamo che le aprissero un conto corrente in banca, per accreditarvi il primo stipendio di novecento euro. Per quarantacinque ore retribuite settimanali, inclusi sabati e festivi, di cui ne pagano solamente quaranta. Nove ore in piedi, un contratto da tirocinante per sei mesi, senza ferie, malattia, infortunio. Lei lavora in un discount, alla cassa senza mai sedersi a fiaccarsi gambe e schiena. Oppure a riempire gli scaffali perdendo forza e peso, dovendo pulire anche il supermercato. Se sbaglia un resto deve pure risarcire di tasca sua, peraltro sottoposta a rischio alla mercè di ubriaconi che bazzicano il negozio. Diafana, trasparente, invisibile come sono per la società i giovani d'oggi. Aveva lo sguardo perso, spento come di chi già rassegnato, con le mani arrossate e screpolate di una casalinga sessantenne. Lei che non usciva mai senza truccarsi, coi capelli acconciati, le unghie laccate. Oggi non dimostrava i suo...

Frenesia d'amore

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Luglio 2008 Goccia d'acacia A volte la guardo dormire. Ed è così bella. Quale neonata, concepita in una notte folle di Capodanno, irrequieta e ribelle ad ogni ecografia. Forse mi specchio riflessa nella sua freschezza e giovinezza, velluto di rosa cullato, sferzato dal vento. Il suo nome dal sapor di cioccolata, dolce come il miele dei suoi capelli, occhi color nocciola. Quando nacque il mio pensiero prima ancora di vederla furono le orecchie. E in effetti l'ape Maia cucciola venne alla luce con le antenne incollate al capino. E quanto ronzava nelle notti insonni nottambula degna di madre, battezzata dal tocco paterno di carota sfuggito in un ragù notturno. La piccola goccia d'acacia crebbe con le fiabe del fratello adorato e adorante, che aveva creato per lei sola un mondo magico di peluche animati. Stanotte osservavo fuori dalla vetrina come alla nursery, la mia principessa che serviva gelati, detergeva banconi e svuotava cestini, stanca mai di sorrisi. E ho pregato quel ...

In cerca d'autore

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Febbraio 2008 In cerca d'autore Ieri sera mia figlia mi chiedeva aiuto per un tema scolastico. Doveva scrivere un dramma, il teatro nel teatro, ambientato ai tempi di Shakespeare.  Dapprima la sua idea era la storia di un carcerato, il cui carceriere leggendone gli scritti, comincia a divulgarli in piazza, acquisendo sempre maggior consenso, sino a scoprire che in realtà il carcerato era un autore famoso. Però mancava il finale, il dramma, e il teatro nel teatro. Allora si è inventata un'altra storia. Il mancato carcerato, ora drammaturgo, vive un periodo di depressione, stasi, non ha più stimoli per scrivere, e una sua dolce amica, forse amante, gli scrive lettere di conforto. Dalle quali l'autore ricava una trama, ad insaputa dell'affettuosa amica. La recita alla prima risulta essere un successo. Ma l'amorevole amica, sentendosi tradita nella sua fiducia, pugnala al cuore lo scrittore. Il teatro nel teatro, finale drammatico. Cali il sipario.

Non puede

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Giugno 2007 Per cortesia Mia figlia sedicenne mi fa discorsi di crisi economica. Gli stessi che mi faceva mio nonno sul dopoguerra. Si vive alla giornata sospesi ad un filo. Il frigorifero vuoto funge da calamita alle bollette inevase. I contatori di luce ed acqua girano sempre più veloci e costosi. L'auto beve come la botte piena e la moglie ubriaca. Ed in riserva erutta. Quello che sta meglio è il micio. Ci vorrebbe una boccata d'aria. S'invecchia come l'aceto. In giro occhi spenti e sudati. Ci fermiamo al mercato a prendere un pezzo di pizza. La bionda ci apostrofa sgarbata. "Allora avete deciso?" Lasciamo la bionda color mozzarella coi suoi tranci stantii. Attratte dal profumo del kebab e dal sorriso turco. Per cortesia, solleticando nari e cuore.

Il giorno della marmotta

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Dicembre 2007 Oggi festeggi ventotto anni. Quanto tempo trascorso da allora. Una giovane mamma che scambiavano per sorella. Distante e presente. Volendoti un mondo di bene. Si sbattono in faccia portoni. Si scavano segrete tane.

La mamma rompiscatole

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Dicembre 2008 Termino l'anno con un messaggio a mio figlio, anzi ai miei figli. Hai appena compiuto gli anni, e sei il figlio che sempre ho voluto, lo siete entrambi. Non sentirti in colpa se sei andato via, il destino segue la propria strada, e non essere vicini non significa sentirsi lontani. I figli non sono la proiezione della gioventù, o sogni e desideri inappagati, sono un progetto di vita, un disegno creativo, il più grande del mondo.  Si insegna loro a camminare affinchè imparino a farlo da soli. Lo so, non sono una madre che spazzola i capelli, nemmeno la mia lo era, d'altronde è stata comunque una brava mamma. E se i genitori fanno errori, perdonateli, come noi perdoniamo ai figlioli, si cresce assieme. Una sola cosa vi domando, cercate di non cambiare troppo, nonostante i casi della vita, le influenze altrui, non perdete mai quel poco di buono che ho tentato di trasmettervi. L'amore per la libertà, lo spirito critico e la dignità. La ricerca, il valore ed ...

Lieve candore

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Dicembre 2007 Bandiera bianca Stamane sono andata al battesimo di un mio pronipote. Celebrato nella cripta del Duomo romanico dal marmo bianco. Ma come si fa a fare un battesimo in una cripta? Pare un ossimoro. Comunque usciti dalla cattedrale, mio nipote che incontro solo nelle ricorrenze mi guarda e dice: "S'invecchia". Io annuisco, e lui per salvarsi in corner aggiunge un tenero quanto consolatorio: "Almeno io". Detto da un trentasettenne. Tuttavia ragazzo se il tempo non si può fermare, ci si può sempre concedere pause d'amore.

Pausa caffè

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Maggio 2008 Veronica E' una piacevole sorpresa giungere in ufficio, e trovare sul monitor del computer un bigliettino. Vergato da scrittura infantile. "Sono Veronica la bimba del tuo collega baci e abbracci sei un'amica." Grazie Veronica, sono i piccoli gesti a rendere grandi i cuori.

Natale a casa TNT

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Dicembre 2007 Che doni portare a codesto Natale se non qualche inutile cianfrusaglia cinese, che comunque moltiplicando pochi euro per una decina di parenti, fa sempre una cifra seppur modesta per noi esosa? Così o si sceglie di fare il Natale da soli risparmiando una minima spesa settimanale al discount, oppure si folleggia. Fregandosene del fatto che dopo Capodanno mi aspetta una bolletta di cinquecento euro da pagare per il riscaldamento. Non c'è proprio nulla da celebrare in questo Natale e l'anno nuovo ci attende con altri debiti e marchette governative. Sul conto corrente ho duecento euro ad arrivare a fine gennaio 2008. A casa del Numero Uno del gruppo allargato TNT abbiamo festeggiato con un lumino da cimitero. Sì proprio quei ceri che si depongono sulle lapidi, idea originale del vegliardo di famiglia, in fondo sempre luce rossa è. Ho visto pure il bambinello, l'ultimo pronipote della dinastia. Per la festività natalizia mi sono vestita a lutto. Come una vedova ner...

Lacrime di coccodrillo

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Agosto 2011 Io e mio padre abbiamo sempre avuto in comune il senso dell'ironia. Mi ricordo che per le elezioni dell'anno 2008, mio padre ottantenne mi telefonò strappandomi un sorriso, invitandomi a votare il meno peggio, ovvero per lui il Partito Democratico. Raccontandomi dunque quel che disse alla ex moglie, sposata dopo la vedovanza. "Mi hai già tradito una volta, non tradirmi ancora col voto!" Diretta e concisa missiva elettorale per non consumare tutta la ricarica. Anche nel Natale 2009 mi stupì, col suo primo abbraccio paterno, che io rammenti probabilmente l'unico in cinquant'anni. Nel 2011 purtroppo morì. Ecco pertanto l'epigrafe che avrei voluto scrivere, tanto per ridercela sotto i baffi io e lui, come di consueto. Ciao papà. Chi l'avrebbe mai detto che proprio la tua figlia invisibile doveva trovarti così... D'altronde d'agosto si sa tutti al mare, io oltre al cane e al gatto potevo accudire il padre. Sicuramente non eri una bella v...

Mamma ti ho voluto bene

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Novembre 2007 Cara mamma, preferisco pensarti viva. Sono trascorsi molti anni dalla tua morte prematura, io ero ancora una ragazza già coi miei pensieri e problemi di madre e moglie. Non è stato facile nè per me nè per te, la vita non è mai facile per nessuno e non fa sconto alcuno. Penso che l'equilibrio psicofisico sia essenziale per la salute, quando si soffre si somatizza, e tu hai patito e penato, per anni di povertà prima e per scarso amore maschile poi. E forse carente anche l'affetto filiale. Rinchiuse come eravamo noi nel nostro egoismo giovanile. Raccolta com'eri tu nel tuo silenzio e dolore. Non sei mai stata particolarmente espansiva, non ricordo tu mi abbia spazzolato i capelli. Pure io sono cresciuta da bambina timida e introversa, solitaria, e come te sono poco espansiva con la tua nipotina. Anche se grazie al cielo lei mi impone di farle le trecce tutte le sere. Probabilmente dovrei abbracciarla di più, anzi avrei dovuto abbracciarti di più. Ma oramai non im...

Stella stellina

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Oggi la mia nipotina in videochiamata mi ha mostrato la fotografia della nonna da poco deceduta. Voleva bene alla nonna perchè, oltre a cucinarle ottime pietanze, diceva che rideva sempre. E' stato il suo modo di comunicarmi che la nonna era morta.  O più precisamente, che ora anche lei lo sapeva. Poichè purtroppo quando è accaduto erano entrambe in ospedale, e quindi l'aveva vista quando avevano festeggiato il compleanno della nonna, e poi l'ultima volta in videochiamata dall'ospedale. Le ho risposto che era molto bella l'immagine della nonna sorridente col suo mazzo di fiori, e che era un buon ricordo. Mi ha detto che è volata in cielo.  Ed io ho aggiunto che adesso è coi cagnolini Teo e Nanà. Mi ha raccontato di non essere preoccupata, perchè ora la nonna è diventata una stellina. Difatti le ho riferito che quando guarda il cielo e vede una stella più luminosa, quella è la sua nonnina. Ma lei ha ribadito che c'erano anche Teo e Nanà lassù nel cielo. Le ho ric...

Nonna l'elefantessa

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La nonna paterna si chiamava Bruna. Era la mia nonna preferita, con la quale andavo in montagna da bambina, e da cui da ragazza mi recavo in motorino per confidarmi e ritrovare gli amati biscotti che regolarmente mi comprava. Nonna mi raccontava delle sue vicissitudini passate. La morte del fratello gemello di mio padre a poco tempo dalla nascita. L'incidente della figlia Anna di otto anni che le costò la vita, investita mentre usciva dall'oratorio da un gerarca fascista con l'unica automobile del paese.  E di mio nonno che lavorando nei campi sul trattore udì le grida dei compaesani: "Hanno ucciso la figlia di Rino!". Nonna conservava una fotografia della sua piccola Anna.  Una bella bambina dagli occhi scuri con una folta treccia di capelli neri. La nonna faceva la bidella nella scuola di campagna e ancora ricordo i banchi di legno, col foro per il calamaio, la lavagna d'ardesia, vecchi quaderni sgualciti. Nonna Bruna per due volte fu ricoverata al sanatorio...

Geni albini

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Leopolda, così si chiamava la mia nonna materna. Una donna asciutta, che stava assente per mesi a lavorare nelle risaie, e forse per questo non è stata mai affettuosa con mia madre. Anche la mia mamma andò a lavorare nelle risaie, e come le sanguisughe che si attaccavano ai polpacci nudi, probabilmente è stato tramandato il gene dell'anaffettività. Quante volte tua madre ti ha spazzolato i capelli?  E quante volte li hai spazzolati ai tuoi figli?  Che poi un conto è una spazzolata rapida nevrotica quasi frustante e frustrante, dettata dai tempi di lavoro e dalle preoccupazioni; altro una spazzolata morbida, carezzevole, dai ritmi lenti delicati e dedicati. Comunque la Peppina, come veniva appellata da tutti, perlomeno si sbizzarrì coi nomi dati ai figli. Armida, nominativo presumibilmente tratto dalla Gerusalemme Liberata, sebbene la nonna fosse analfabeta. Afro, di cui non ci è dato sapere se derivante dall'Africa o dalle guerre mussoliniane in Libia. Iraide, nome che pare fr...

Amarcord

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Il Ponte dell'Arcobaleno Si parlava con mia figlia di Nanà. La cagnolina adottata da diciassette anni che ormai assai vecchia inizia a dare segnali di decadimento. La mia nipotina di quattro anni che ci stava ad ascoltare si avvicina all'orecchio della mamma e le sussurra qualcosa.  - Una cosa che va detta in silenzio - precisa la bambina. Le ha mormorato che se Nanà continua così secondo lei morirà.   Poi ha aggiunto che quando Nanà se ne andrà disegnerà un bel biglietto di saluto coi brillantini per la cagnolina.  Io le rispondo che chissà dove sarà a correre Nanà, poi.  Ecco, per i bambini la morte è una cosa che va detta in silenzio.  Ed è tutto ciò che ancora non hanno imparato gli adulti.

Ricorda il 14 settembre

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Il 14 settembre è la Festa dell'Esaltazione della Santa Croce, commemorazione della crocifissione e della centralità della croce nella fede cristiana. L'anniversario della mia croce personale. La giornata della congiura delle polveri, il tentativo da parte della prole di far esplodere la madre tiranna.  Al posto dei barili di polvere da sparo parole come armi. Il giorno 14 di settembre viene finalmente alla luce il complotto congegnato dalla prole ribelle.  Da tempo elaborato e pianificato per ristabilire una genitorialità politicamente corretta. Storicamente la Congiura delle Polveri fu un complotto ordito e fallito per far esplodere il Re ed il Parlamento inglese.  Evento divenuto famoso grazie ad un fumetto ed al film "V come Vendetta", ove il protagonista Guy Fawkes indossa l'iconica maschera anonima emblema globale di protesta contro i regimi autoritari, utilizzata anche dal movimento hacktivista Anonymous. La trama celebra la Congiura delle Polveri come atto...

Stupido è chi lo stupido fa!

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I giorni dell'odio. "Mamma diceva sempre: devi gettare il passato dietro te prima di andare avanti" recitava Forrest Gump. Ieri quando cambiava il tempo chi aveva sbalzi d'umore veniva indicato come meteoropatico, o lunatico od umorale; oggidì si può definire quale bipolare. Le fasi di passaggio repentino da uno stato euforico a quello depressivo, altalenandosi in moto perpetuo, delineano distinti livelli di catalogazione. Nei videogiochi un livello è una sezione del gioco, uno scenario, un quadro, una tappa, che viene caricata nella memoria in modo indipendente, e una volta completata si può passare a quella successiva. Sovente la vita stessa è un plateale videogame.  "Pillola rossa o pillola blu?" domanda Morpheus a Neo nel film Matrix.  Metafora che indica la scelta tra conoscere la scomoda ma vera realtà (pillola rossa) o rimanere nell'oblio dell'illusoria comfort zone (pillola blu). Matrix in senso figurato indica fonte, origine, radice, culla, ...

Fuori luogo

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Alda Merini, la poetessa etichettata come fuori luogo, quale madre, donna e persona. Fuori luogo significa socialmente e umanamente inopportuno, inadeguato, talvolta sconveniente. Essere fuori luogo crea imbarazzo e disagio, qualcosa o qualcuno per cui quasi si prova vergogna. Il suo contrario è appropriato, adatto, talora adattato o uniforme oppure reso conforme. Sovente i genitori per i figli sono fuori luogo, portatori insani di illazioni, ovvero di giudizi formulati per deduzione che danno per risultato una ipotesi, frutto di un procedimento mentale con cui da una premessa si trae una conseguenza logica, ovviamente arbitrale. Viceversa i figli sono insindacabilmente portatori sani di verità e realtà. Non si può argomentare con un figlio, se non si vuole essere tacciati e accusati in un processo sommario la cui sentenza risulta già scritta. I genitori sono sempre colpevoli, i reati spaziano dalla negligenza al perfezionismo, dall'indifferenza al protagonismo, dall'anaffettiv...

Nonna ti faccio la festa

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  Il 2 ottobre si celebra la Festa dei Nonni, in onore agli angeli custodi, quale simbolo di protezione e saggezza. Nella stessa data ricorre anche la Giornata Internazionale della Non Violenza, per promuovere la cultura della pace, la tolleranza, la comprensione. Quanta pazienza ci vuole per capire figli e genitori, e non sempre ciò avviene in modo pacifico, bonario, indulgente. Nella mia volta celeste ultimamente non volteggiano angeli bensì droni che sorvolano i meandri della coscienza lampeggiando a intermittenza.  - Sei una madre negligente. Sei una madre tossica. Sei una nonna nociva. Sei una madre e una nonna pessima. - Improvvisamente ti cade il cielo in testa.  E scopri dopo quasi mezzo secolo di vita, che non hai mai voluto bene ai tuoi figli, non hai mai fatto sacrifici per loro, non hai mai fatto rinunce, non li hai mai accuditi, curati ed amati. Sei Erode che odia il bambini. Giammai una parola prima, un muro di gomma su cui rimbalzava ogni tentativo di dialo...

Viva la vida!

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  I teschi messicani o Calaveras rappresentano un simbolo della celebrazione del Giorno dei Morti, in accezione positiva e gioiosa significativa del passaggio ad un'altra esistenza. La mia nipotina mi ha mostrato il diario scolastico nuovo appena acquistato: color viola coi teschi ed i fiori. La mia piccola Frida. Come lei ha subito una lunga degenza, ha conosciuto la malattia, l'ospedale, il bisturi, la convalescenza. Ancora mi si gela il sangue nelle vene quando ripenso al suo sogno premonitore ove aveva sognato di cadere da una carrozzina e le sue amiche la aiutavano a rialzarsi. Sensitiva come la nonna... Ciò che adesso desiderava non erano più i suoi amati unicorni ed arcobaleni ma uscire da lì, dal letto e stanza di ospedale. Aveva battezzato l'asta portaflebo col nome di Carletto. E se lo portava a spasso come fosse un amico. Carletto talvolta rompeva le scatole e urtava i nervi coi suoi frequenti Bip Bip, che nemmeno Willi il Coyote l'avrebbe bloccato e zittito....

Sulla via del Sushi

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  "Insomma la devi smettere di rimpinzare la bambina di dolci!" Quale nonna o nonno non si sono mai sentiti rivolgere la suddetta frase? E' che ormai ai bambini non si fanno più tortellini, lasagne, pasta al sugo, polpette, ma frullati di verdure, cremine di cereali, sushi a iosa. Ma che c'azzecca il sushi con la cucina italiana?! Che essendo pesce crudo può pure fare male ai bambini, e non soltanto a loro. Adesso va di moda la dietetica, il cibo salutare, come se un panino con la mortadella non fosse salutevole mentre il salmone sebbene abbattuto lo sia. La carne solo una volta alla settimana, il pane giammai, con le nuove generazioni i fornai sono già falliti. Quindi niente pane e nemmeno grissini, al massimo tarallini e fette biscottate. I dolci fanno ingrassare e male ai denti, guai ad offrire ai bambini un ovetto di cioccolato, una caramella, un biscotto o peggio una merendina. Ecco, la merendina: il male assoluto del tempo contemporaneo. Per cui i nonni passano ...

Googol e la televisiun

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Un "googol" è un numero così grande da non poter essere scritto facilmente in notazione decimale, dal termine matematico deriva il motore di ricerca Google. "La televisiun la t'endomernta cume un cuiun" cantava in meneghino il mitico Enzo Jannacci. Ai miei tempi la televisione era la balia dei poveri, qualche cartone animato e poi i bambini a dormire dopo Carosello. C'era la pubblicità del detersivo col piccolo Calimero nero e non esisteva il politicamente corretto. Anche Mariarosa faceva sempre le torte e non Mariorosa. Oggi la televisione è obsoleta nelle case dei politicamente corretti.  I bambini i cartoni animati li guardano sugli schermi di computer, tablet e cellulari. Se una volta stare troppo vicino al tubo catodico poteva danneggiare gli occhi, attualmente tenere uno schermo attaccato al naso per poter vedere pare sia salutare. Mamme e papà moderni diffidano i nonni dalla visione di troppi cartoni animati ai nipotini. Controllano la giusta distanza...

Grammatica della fantasia e l'identità di genere

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“Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore… Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni…” Sono parole di Gianni Rodari, per descrivere il suo libro "Grammatica della fantasia. Introduzione all'arte di inventare storie". E ci vuole una grande fantasia oltre che per inventare storie ad interpretare la realtà odierna. Ho cresciuto i miei figli nell'inclusività, nel rispetto degli altri, contro ogni discriminazione sessuale, razziale, etnica, religiosa, o di genere. Ma il mio Verbo è la grammatica della lingua italiana, a cui mi inchino fin da bambina, quando trascorrevo ore a leggere l...

Sono una nonna sono una madre

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  Sono una nonna, sono una madre, non sono cristiana. Sono stata di sinistra e politicamente corretta. Oggi a sessantasei anni mi sento politicamente scorretta. Sono passata dalle lotte di classe e manifestazioni di piazza alla lotte intestine coi miei figli tra pannolini, pappine, brufoli puberali e crisi adolescenziali che Edipo, Freud e Jung mi fanno un baffo. Da madre normodotata, senza infamia e senza lode, ho fatto il genitore, o meglio la genitrice, ma ho vinto l'Oscar, il premio Nobel come nonna Boss. In verità dovevo essere la nonna Ross per la mia nipotina, ma per lei ero la nonna Boss, così come l'otto marzo per lei non era la festa della donna ma della nonna, senza se e senza ma. E queste sono comunque soddisfazioni nella vita, anche se provengono da una piccola bambina. L'apoteosi invece è sopraggiunta quando i miei figli in età matura mi hanno consigliato di farmi vedere da uno bravo. Ma come, loro che sono in terapia da anni suggeriscono a me le cure dallo st...