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Visualizzazione dei post da 2025

La dea gatta Bastet

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  Ci stiamo avvicinando a Dicembre. E sei tutta contenta poichè è il tuo mese preferito, quello del Natale e del tuo compleanno. Ieri sei arrivata rattristata perchè il papà ti ha fatto ascoltare la sua canzone che ha dedicato alla nonna scomparsa e ti sei messa a piangere. Poi l'abbiamo ricordata insieme, e mi hai raccontato che la nonna ti faceva sempre trovare una sorpresa ogni volta che andavi da lei, che era buona e brava. La nostalgia ha risvegliato altri ricordi dolorosi, come le iniezioni e le flebo all'ospedale, e tu cantavi sfogando la tua rabbia verso tutto e tutti mentre ti pungevano. Dopo siamo passate alle cose liete, la letterina a Babbo Natale in cui volevi richiedere un gatto ma avendone già quattro hai optato per domandare un vestito egiziano.   Povero Babbo Natale, che compito difficile! Infine abbiamo disfatto l'albero di Natale, già non fatto ma disfatto e rifatto! Invero avendo compreso che eri dispiaciuta di non averlo preparato assieme, ti ho propo...

La sfera di cristallo

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- Nonna ma tu sai leggere nel futuro?! - La tua esclamazione stupita alla vista degli stivali nuovi che hai ricevuto in regalo. In realtà mi ero ricordata che una volta mi avevi raccontato di stivali che ti piacevano ma che non potevi scegliere perchè costavano troppo. Inoltre già l'anno scorso ti avevo donato un paio di stivali simili che hai indossato lietamente per tutto l'inverno. Poi i piedini crescono tanto e quindi ti servivano gli stivali nuovi. Se la nonna prevede il futuro comunque non predice il presente. Difatti dopo mesi dal tuo ricovero in ospedale finalmente vieni a dormire dalla nonna e quindi programmiamo una serata rilassante di giochi e cartoni animati. Sennonchè improvvisamente salta la luce. Rimaste al buio e munite di pila scendiamo le scale per riattivare il salvavita, però non vuole saperne di riattaccarsi. Nel frattempo arrivano i vigili del fuoco assieme all'ambulanza, giunti per una signora anziana inferma che abita nel palazzo. Cominci a piagnuco...

Navigare a vista

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Siamo state a vedere lo spettacolo di Frozen sul ghiaccio assieme alla zia. E come ricordo ti abbiamo regalato la collanina coi pattini. Mi hai raccontato che finalmente ti è caduto il dente denominato stupido in quanto non voleva mai distaccarsi. La sua capitolazione è avvenuta a pallavolo ove invece di battere la palla ti sei colpita alla gengiva.  Poi la fatina ti ha fatto ritrovare sotto al cuscino cinque euro e sentendoti ricca hai prestato i soldi alla mamma. Fieramente mi hai riferito che alla festa di Halloween ti vestirai da Jack Sparrow, il capitano dei Pirati dei Caraibi. Successivamente tua madre mi ha inviato le belle foto in costume, ribattezzandomi mamma dopo ben cinquanta giorni.  Il capitano Jack Sparrow ha tatuata una rondine,  usanza classica dei marinai che simboleggia la migrazione e il ritorno a casa. Per ora si naviga a vista, ma chissà.

Batticuore al museo

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Anche questo sabato ci siamo riviste, piccolina. Ringraziamo il Cielo. Mi hai raccontato d'essere stata al cimitero a trovare la nonna, la prossima volta vuoi portarle delle lucine, poi hai aggiunto che la mamma ha pianto ma che era la tua nonna e non la sua. Entrata nella mia camera hai esclamato che avevo un bel letto, suppongo ti riferissi alle coperte perchè ormai lo conosci, ma è tanto che non ci dormi più e difatti hai espresso il desiderio di dormirci ancora. Mi hai narrato del tuo strano sogno raccomandando di non rivelarlo ai tuoi genitori, considerato che ti baciavi con un compagno di scuola ma eravate già grandi, nel futuro come mi hai spiegato. Abbiamo giocato a Scale e serpenti e alla torre di gravità. E ripetuto il rituale del trenino per andare in bagno, con te che cantavi a squarciagola la filastrocca. Ti ho ricordato che tra pochi giorni andremo a vedere lo spettacolo di Frozen sul ghiaccio, mi hai confidato che avresti piacere che venisse pure la mamma, infatti da...

Amorevole segreto

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Sabato sei arrivata chiamandomi per le scale e informandomi che il papà era influenzato. Difatti dalla nonna ti ha accompagnato la sua fidanzata, gentilissima. Tu invece stavi bene e speravi di andare in serata a cena dalla zia perchè veniva pure il nonno. Poi mi hai confidato che temevi che lui piangesse per la perdita della moglie. Come ogni volta hai domandato se la nonna defunta era più giovane o vecchia rispetto a me. Alla mia risposta hai ribadito che comunque era ancora giovane per morire. Il candore della verità. Mentre disegnando guardavi i cartoni animati mi hai rivelato che il tuo amore era tuttora Mario. Un amore nato all'asilo e mai sopito. Un pò rattristata hai aggiunto che però non piaceva alla mamma. Ho replicato che doveva piacere a te e non ai genitori. Non parevi del tutto convinta tuttavia come sempre abbiamo custodito l'amorevole segreto. Chissà se un domani vivrai davvero questo sentimento o rimarrà solamente il dolce ricordo di un affetto infantile. E se ...

Quale libellula

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Oggi quando sei giunta avevo in serbo per te una piccola sorpresa. Il castello di Frozen da costruire coi mattoncini Lego. Così finalmente ti ho rivista giocare. E più tardi daccapo hai voluto fare il trenino cantandone la canzoncina. Poi ridendo quando in bagno mi hai domandato come riuscissi a farmi la doccia con lo stendino dentro, ovviamente removibile! Insomma pian piano stiamo ritornando alle nostre vecchie abitudini d'un tempo. Finalmente sei di nuovo serena. Mi hai raccontato che presto accoglierai altri due micetti, stavolta a casa della mamma. Nel pomeriggio è venuta a prenderti tua madre. Non ci guardavamo quasi in faccia, non so se per imbarazzo o altro. Anche il dialogo era stentato. Qualcosa si è rotto, spezzato. Forse la sua attuale famiglia allargata le colmerà il senso di vuoto. A me lo stai riempiendo tu. Non ti domando niente della mamma e nemmeno tu ne parli. Dimodochè non ci sbagliamo entrambe. Conservo nel cassetto i tre biglietti prenotati da tempo per lo spe...

Nulla come prima

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  Ciao nipotina. Hai avuto una piccola ricaduta e quindi ho voluto vederti, almeno in videochiamata. I medici dicono che sei guarita e stai bene. Da remoto abbiamo giocato con gli effetti e i filtri del cellulare. Le orecchie e il nasino, la pioggia e la neve, lo sfondo alle Hawaii. Le finte lacrime sul visino mentre cantavi al microfono posticcio una canzone al momento improvvisata sulla scomparsa della nonna. Di vero c'erano le parole dedicate di malinconia e nostalgia. Ogni volta che ci guardiamo distanti ritorna il ricordo della nonna e non vuoi più terminare la chiamata. Forse associ il distacco, l'allontanamento, uno infinito l'altro percepito, come una scena in dissolvimento.  Anche nel giorno del compleanno di tua madre si avvertiva il gelo e la tensione. Come Elsa, ho colpito la mamma con un raggio di ghiaccio. Ed ora per proteggerti vivo isolata nel mio castello sigillato. Ancora non puoi essere la mia piccola Anna, purtroppo. Al principio di questo gelido inverno...

Il trenino della nostalgia

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  Finalmente dopo un mese ci siamo riviste io e la mia nipotina. Sembra che stia bene ma mi è parsa un pò spenta, offuscato il candore dell'infanzia. Il suo mondo di stelline e unicorni svanito nel nulla. Come se si fosse resa conto che non sempre mamma papà e i nonni, possono proteggerla dalle cose brutte come la malattia, il bisturi, l'ospedale.  Non desidera più vedere la sua serie preferita di cartoni animati. A Babbo Natale non vuole chiedere niente perchè dice che ha troppi giochi. Nemmeno la zaino nuovo che tanto voleva per la scuola ora non le interessa, poichè la mamma non vuole chiarisce.  Per tirarla su di morale le propongo il gioco che facevamo quando era piccola, il trenino recitandone la filastrocca.  E rammentandole i tempi felici e i bei ricordi.  Allora mi racconta quando andava dalla nonna che spesso le cucinava le buonissime tagliatelle e lei saltellava per casa cantandole la canzone delle tagliatelle di Nonna Pina. Poi aggiunge che adesso ch...

Le nonne sognando

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Oggi è la festa dei nonni. E sul calar della sera, il telefono resta muto. La mia nipotina non chiama per farmi gli auguri, d'altronde ha sette anni e non possiede un cellulare. Talvolta gli adulti sono più feroci delle belve. Da un mese non vedo la mia nipotina. Sicuramente avrebbe fatto per me uno di quei bei disegni che sa fare lei, da darmi in dono. Almeno una giovane amica si è ricordata e mi ha porto gli auguri, pertanto mi consolo. Stasera i miei sentimenti spaziano da rabbia a delusione, tristezza e amarezza. Non merito tanto livore e indifferenza. Sono serena con me stessa, non avverto l'esigenza di supporto, ho già passato le peggiori vicissitudini nella mia vita. Bocciata nel ruolo di madre, mi auto promuovo in quello di nonna. Sono una buona e brava nonna. E niente e nessuno mi allontanerà dalla mia nipotina. La forza di resistere e lottare me la dà lei. All'ultima videochiamata non voleva più distaccarsi, probabilmente sente la mia assenza, certamente non per c...

Vigile attesa

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  Novembre 2020 Mia figlia, dopo un corso e uno stage in una residenza per anziani, finalmente ha un contratto a tempo determinato. E subito dopo scoppia la pandemia. Mia figlia ama il suo lavoro, si affeziona ai suoi nonni, come li chiama lei.  Malgrado la paura del virus non manca un giorno dal lavoro. Poi arriva il sospirato contratto a tempo indeterminato. Mia figlia non lesina sul collaborare per garantire la tutela nella struttura, si presta al ricevimento dei parenti, disinfetta col gel le mani agli anziani cambiandosi ogni volta i guanti. E poco dopo giunge la seconda ondata di pandemia. Comincia ad essere preoccupata: sei nonni febbricitanti e in isolamento; alfine arriva l'esito dei tamponi e si riscontra la positività al virus. Anche mia figlia risulta positiva sintomatica. Trascorre l'isolamento in casa, senza cure né terapie, contiamo i giorni di angoscia e terrore, con la speranza che vada tutto bene. Perchè nessun medico si reca a visitarla, nè il medico di base...

1991 Venti di guerra

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15 gennaio 1991 Oggi dopo anni e anni di indecisioni, insicurezze, timori, ho deciso cosa voglio fare da grande. Voglio fare un bambino. 16 gennaio 1991 Mentre io penso a reinventarmi la vita, si odono in giro parole di morte. La parola guerra aleggia nell'aria, portando con sè l'odore e il sapore di una bocca impastata dal sonno e dall'alcool. E' assurdo come il destino degli uomini sia appeso ai fragili fili di un qualche patetico burattinaio pazzo. Eppure stanotte è giunta notizia: guerra. Senza speranze nè futuro dentro. E adesso lo faccio questo figlio? 17 gennaio 1991 No, questo figlio non lo faccio più. Una sola cosa mi consola. Che i venti di guerra servono a separare i saggi dagli imbecilli. 18 gennaio 1991 Si parla di armi chimiche. Chi propone di buttare la bomba atomica sugli stati nemici. Qualcuno teme che la guerra si allarghi a macchia d'olio. Un'immensa chiazza nera proprio in quel mare in cui andiamo di solito a bagnarci. E che vengano richiam...

Non ho fatto niente

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Agosto 2009 Non ho fatto niente. Cominciò all'asilo dalle suore, a cinque anni, odio le suore ipocrite e non cristiane. Dal cuore serrato, come la sala giochi aperta solo una volta all'anno per la foto da vendere ai genitori. Quel ben di Dio di giocattoli, pupazzi, il telefono, che come ET avrei chiamato casa, per dire portami via. Il primo giorno d'asilo non volevo stare, all'epoca la pedagogia famigliare era assai basilare, il mio inserimento fu uno schiaffone e muta. Le suore ci portavano una volta alla settimana a vedere i filmini dei santi, ma come le scimmie tiravano i capelli, ed io facevo finta di dormire trattenendo il respiro, affinchè non s'accorgessero di me. Ce n'era una particolarmente cattiva, baffuta e grassoccia, una virago in tonaca che ogni spillo che conficcavo nella spugna per comporre un disegno traforato, l'avrei piantato in quel flaccido deretano, quale rito vudù. Per un anno feci lo sciopero della parola e la protesta del silenzi...

Piccola ape furibonda

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Settembre 2008 Ho sempre odiato il grembiule col fiocco rosa caramellato. La mia carriera sociale ha inizio dall'asilo, non mi piacevano le suore, il minestrone, i filmini sui santi, la stanza dei giocattoli aperta solo per la foto di rito annuale. Trascorso l'anno autistico da moschina in balia delle vedove nere spose di Cristo, passai alla scuola elementare. Le scuole medie le ho trascorse timidamente e impegnandomi a misurare mammelle e brufoli, poi finalmente alle scuole superiori ho intrapreso il percorso da brava bambina a cattiva ragazza da otto in condotta. Erano gli anni Settanta, tempi non di bullismo come adesso ma di rivoluzione almeno sognata, per cui a scuola il giudizio sul comportamento ed il voto conseguente erano esponenziali al livello di ribellione. Ho incontrato maestre e professori buoni e cattivi, insegnanti bravi e inetti, chi in classe leggeva il giornale e chi si grattava i gioielli sbirciando le cosce delle studentesse, qualcuno mi ha fatto amare ...

Principessa in soffitta

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Gennaio 2008 Ci ho messo un anno intero a finire di pagare bollette, bolli, tasse, conti della spesa, affitti, rate condominiali, libri di scuola. Nuovi testi di economia aggiornati ancora alla lira. Nel frattempo ho già ipotecato i prossimi dieci anni lavorativi ad un tasso usuraio. Sebbene sia vero che coi soldi non si compra tutto, comunque ci si cura la salute, si va ad una mostra, un concerto e a teatro; si legge un quotidiano, si paga la connessione a Internet; o si raggiunge l’amore lontano pagando un biglietto del treno. Nel ruolo di genitore ci si può permettere di far studiare i figli, di non farli lavorare sfruttati e sottopagati, si può comprare quel jeans che a loro piace tanto, oppure acquistare qualcosa per sè per sentirsi piacenti e giovanili. Oltremodo si possono avere occhi sereni con cui guardare l’alba. Perlomeno anche per questo mese si dorme sotto un tetto, c'è caffè in abbondanza e sessanta zuccherini, che suddivisi per trenta fanno ben due zuccherini quotidi...

Lucido ardore

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Dicembre 2010 Il problema reale della crisi economica è che se un tempo c'erano le classi sociali, la gente vi si riconosceva, e sapeva da che parte collocarsi. Mio figlio trentenne, disoccupato, discutendo di politica mi ha detto che secondo lui solo dieci anni di crollo stile Argentina può risollevare l'Italia, aggiungendo che approvava i ministri della destra che erano contro i dipendenti pubblici. Nell'acceso confronto, il figliolo ha poi ammesso di essere influenzato dalle televisioni. Ho ribadito a mio figlio che a cinquanta anni non mi sento, non sono affatto privilegiata. Meglio preghi che la mamma resti ancora in salute e non venga licenziata. Che si inquieti invece per uno Stato assente che ghermisce e affama con trattenuta alla fonte i lavoratori dipendenti. Altresì senza stigmatizzare coloro che guadagnano onestamente, permettendo alle nuove generazioni di ascoltare seduti sul divano minchiate in televisione. Alfine ricordandosi sempre che non vi è dedizione più...

La memoria del pesce rosso

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Aprile 2008 Quando ero piccola avevo due pesci rossi. Mi divertivo ad osservarli col naso a patata schiacciato sul tondo della boccia sino a ridurlo a gnocchetto. Un giorno scoprii che uno dei due pesciolini era divenuto bianco e cominciai a gridare.  Nonna il pesce ha cambiato colore! La nonna accorse e mi spiegò che si era ammalato di uno strano fungo, probabilmente causato dallo scarso ricambio d'acqua e che sarebbe stato difficile salvarlo. - Allora nonna il pesciolino morirà? - domandai con un filo di voce già rotto dal pianto. Non lo so piccina, proviamo a cambiare spesso l'acqua ed a purificarla con un disinfettante, magari il pesce si riprenderà, ora dobbiamo evitare che anche l'altro pesciolino si ammali e diventi bianco. Dopo qualche giorno di questa cura, un triste mattino ritrovai il pesce bianco a pancia all'aria, galleggiante a filo d'acqua. Quello rosso invece guizzava arzillo incurante del fratello morto. La nonna mi consolò, coccolandomi e spieg...

La Bardot padana

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Marzo 2008 Nella mia città era famosa la Gina, assai nota per le doti goderecce legate ai piaceri della vita. Lei, da giovane definita la Bardot padana per la bellezza bionda sfavillante, riceveva i clienti più facoltosi di tutta la regione. E si mormorava che coi loro soldi avesse cresciuto e mantenuto la figliola in un collegio svizzero. Poi il declino, povera Gina dalla Spider rossa, perdendo tutto il suo denaro per il fottuto amore verso un protettore, finendo così in miseria. Ormai anziana abitava sopra casa mia e si dava il rossetto col pennarello. Una notte a Capodanno, mi suonò al campanello terrorizzata dai fuochi d'artificio, scambiandoli per bombe. Per tranquillizzarla, le offrii un bicchiere di champagne. Ricordo che mi diceva: "Ma che bei capelli lunghi, ha la parrucca?". E mi domandava sempre notizie di mio marito, che però era il mio figliolo sebbene brizzolato. Mi confidava inoltre che non si sarebbe mai sposata, perchè voleva restare indipendente. Un gi...

Baci di Giuda in Patria

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  Ottobre 2013 Lei è una ragazza italiana dal dolce nome, ma la fortuna non l'ha mai baciata. Studia e lavora dall'età di quindici anni: fabbrica, discount, gelateria, confezionamento pacchi. Sulla sua giovane pelle, quasi tatuate tutte le tipologie dei contratti di lavoro: dal tirocinio, al lavoro stagionale, alla collaborazione a progetto. Oltre agli straordinari non pagati, alle otto ore in piedi alla cassa o al banco, a tutti i sabati e le domeniche lavorati, alla precarietà, alla disoccupazione. Lei già fuscello, in tre mesi di duro lavoro ha perduto dieci chili. Al compimento del diciottesimo compleanno, ha firmato un contratto di energia elettrica, gas, acqua, rifiuti, per l'abitazione paterna.  Ora a ventun anni, non soltanto si ritrova il debito pubblico sulle fragili spalle, deprivata del futuro da una generazione di politici e governanti inetti e corrotti, e non potendo vivere così la sua giovane età. Ma anche con un debito paterno accollatosi di tremila euro, da...

Catene GDO

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Settembre 2011 Catene GDO Oggi guardavo mia figlia, mentre attendevamo che le aprissero un conto corrente in banca, per accreditarvi il primo stipendio di novecento euro. Per quarantacinque ore retribuite settimanali, inclusi sabati e festivi, di cui ne pagano solamente quaranta. Nove ore in piedi, un contratto da tirocinante per sei mesi, senza ferie, malattia, infortunio. Lei lavora in un discount, alla cassa senza mai sedersi a fiaccarsi gambe e schiena. Oppure a riempire gli scaffali perdendo forza e peso, dovendo pulire anche il supermercato. Se sbaglia un resto deve pure risarcire di tasca sua, peraltro sottoposta a rischio alla mercè di ubriaconi che bazzicano il negozio. Diafana, trasparente, invisibile come sono per la società i giovani d'oggi. Aveva lo sguardo perso, spento come di chi già rassegnato, con le mani arrossate e screpolate di una casalinga sessantenne. Lei che non usciva mai senza truccarsi, coi capelli acconciati, le unghie laccate. Oggi non dimostrava i suo...

Frenesia d'amore

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Luglio 2008 Goccia d'acacia A volte la guardo dormire. Ed è così bella. Quale neonata, concepita in una notte folle di Capodanno, irrequieta e ribelle ad ogni ecografia. Forse mi specchio riflessa nella sua freschezza e giovinezza, velluto di rosa cullato, sferzato dal vento. Il suo nome dal sapor di cioccolata, dolce come il miele dei suoi capelli, occhi color nocciola. Quando nacque il mio pensiero prima ancora di vederla furono le orecchie. E in effetti l'ape Maia cucciola venne alla luce con le antenne incollate al capino. E quanto ronzava nelle notti insonni nottambula degna di madre, battezzata dal tocco paterno di carota sfuggito in un ragù notturno. La piccola goccia d'acacia crebbe con le fiabe del fratello adorato e adorante, che aveva creato per lei sola un mondo magico di peluche animati. Stanotte osservavo fuori dalla vetrina come alla nursery, la mia principessa che serviva gelati, detergeva banconi e svuotava cestini, stanca mai di sorrisi. E ho pregato quel ...

In cerca d'autore

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Febbraio 2008 In cerca d'autore Ieri sera mia figlia mi chiedeva aiuto per un tema scolastico. Doveva scrivere un dramma, il teatro nel teatro, ambientato ai tempi di Shakespeare.  Dapprima la sua idea era la storia di un carcerato, il cui carceriere leggendone gli scritti, comincia a divulgarli in piazza, acquisendo sempre maggior consenso, sino a scoprire che in realtà il carcerato era un autore famoso. Però mancava il finale, il dramma, e il teatro nel teatro. Allora si è inventata un'altra storia. Il mancato carcerato, ora drammaturgo, vive un periodo di depressione, stasi, non ha più stimoli per scrivere, e una sua dolce amica, forse amante, gli scrive lettere di conforto. Dalle quali l'autore ricava una trama, ad insaputa dell'affettuosa amica. La recita alla prima risulta essere un successo. Ma l'amorevole amica, sentendosi tradita nella sua fiducia, pugnala al cuore lo scrittore. Il teatro nel teatro, finale drammatico. Cali il sipario.

Non puede

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Giugno 2007 Per cortesia Mia figlia sedicenne mi fa discorsi di crisi economica. Gli stessi che mi faceva mio nonno sul dopoguerra. Si vive alla giornata sospesi ad un filo. Il frigorifero vuoto funge da calamita alle bollette inevase. I contatori di luce ed acqua girano sempre più veloci e costosi. L'auto beve come la botte piena e la moglie ubriaca. Ed in riserva erutta. Quello che sta meglio è il micio. Ci vorrebbe una boccata d'aria. S'invecchia come l'aceto. In giro occhi spenti e sudati. Ci fermiamo al mercato a prendere un pezzo di pizza. La bionda ci apostrofa sgarbata. "Allora avete deciso?" Lasciamo la bionda color mozzarella coi suoi tranci stantii. Attratte dal profumo del kebab e dal sorriso turco. Per cortesia, solleticando nari e cuore.

Il giorno della marmotta

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Dicembre 2007 Oggi festeggi ventotto anni. Quanto tempo trascorso da allora. Una giovane mamma che scambiavano per sorella. Distante e presente. Volendoti un mondo di bene. Si sbattono in faccia portoni. Si scavano segrete tane.

La mamma rompiscatole

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Dicembre 2008 Termino l'anno con un messaggio a mio figlio, anzi ai miei figli. Hai appena compiuto gli anni, e sei il figlio che sempre ho voluto, lo siete entrambi. Non sentirti in colpa se sei andato via, il destino segue la propria strada, e non essere vicini non significa sentirsi lontani. I figli non sono la proiezione della gioventù, o sogni e desideri inappagati, sono un progetto di vita, un disegno creativo, il più grande del mondo.  Si insegna loro a camminare affinchè imparino a farlo da soli. Lo so, non sono una madre che spazzola i capelli, nemmeno la mia lo era, d'altronde è stata comunque una brava mamma. E se i genitori fanno errori, perdonateli, come noi perdoniamo ai figlioli, si cresce assieme. Una sola cosa vi domando, cercate di non cambiare troppo, nonostante i casi della vita, le influenze altrui, non perdete mai quel poco di buono che ho tentato di trasmettervi. L'amore per la libertà, lo spirito critico e la dignità. La ricerca, il valore ed ...

Lieve candore

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Dicembre 2007 Bandiera bianca Stamane sono andata al battesimo di un mio pronipote. Celebrato nella cripta del Duomo romanico dal marmo bianco. Ma come si fa a fare un battesimo in una cripta? Pare un ossimoro. Comunque usciti dalla cattedrale, mio nipote che incontro solo nelle ricorrenze mi guarda e dice: "S'invecchia". Io annuisco, e lui per salvarsi in corner aggiunge un tenero quanto consolatorio: "Almeno io". Detto da un trentasettenne. Tuttavia ragazzo se il tempo non si può fermare, ci si può sempre concedere pause d'amore.

Pausa caffè

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Maggio 2008 Veronica E' una piacevole sorpresa giungere in ufficio, e trovare sul monitor del computer un bigliettino. Vergato da scrittura infantile. "Sono Veronica la bimba del tuo collega baci e abbracci sei un'amica." Grazie Veronica, sono i piccoli gesti a rendere grandi i cuori.

Natale a casa TNT

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Dicembre 2007 Che doni portare a codesto Natale se non qualche inutile cianfrusaglia cinese, che comunque moltiplicando pochi euro per una decina di parenti, fa sempre una cifra seppur modesta per noi esosa? Così o si sceglie di fare il Natale da soli risparmiando una minima spesa settimanale al discount, oppure si folleggia. Fregandosene del fatto che dopo Capodanno mi aspetta una bolletta di cinquecento euro da pagare per il riscaldamento. Non c'è proprio nulla da celebrare in questo Natale e l'anno nuovo ci attende con altri debiti e marchette governative. Sul conto corrente ho duecento euro ad arrivare a fine gennaio 2008. A casa del Numero Uno del gruppo allargato TNT abbiamo festeggiato con un lumino da cimitero. Sì proprio quei ceri che si depongono sulle lapidi, idea originale del vegliardo di famiglia, in fondo sempre luce rossa è. Ho visto pure il bambinello, l'ultimo pronipote della dinastia. Per la festività natalizia mi sono vestita a lutto. Come una vedova ner...

Lacrime di coccodrillo

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Agosto 2011 Io e mio padre abbiamo sempre avuto in comune il senso dell'ironia. Mi ricordo che per le elezioni dell'anno 2008, mio padre ottantenne mi telefonò strappandomi un sorriso, invitandomi a votare il meno peggio, ovvero per lui il Partito Democratico. Raccontandomi dunque quel che disse alla ex moglie, sposata dopo la vedovanza. "Mi hai già tradito una volta, non tradirmi ancora col voto!" Diretta e concisa missiva elettorale per non consumare tutta la ricarica. Anche nel Natale 2009 mi stupì, col suo primo abbraccio paterno, che io rammenti probabilmente l'unico in cinquant'anni. Nel 2011 purtroppo morì. Ecco pertanto l'epigrafe che avrei voluto scrivere, tanto per ridercela sotto i baffi io e lui, come di consueto. Ciao papà. Chi l'avrebbe mai detto che proprio la tua figlia invisibile doveva trovarti così... D'altronde d'agosto si sa tutti al mare, io oltre al cane e al gatto potevo accudire il padre. Sicuramente non eri una bella v...

Mamma ti ho voluto bene

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Novembre 2007 Cara mamma, preferisco pensarti viva. Sono trascorsi molti anni dalla tua morte prematura, io ero ancora una ragazza già coi miei pensieri e problemi di madre e moglie. Non è stato facile nè per me nè per te, la vita non è mai facile per nessuno e non fa sconto alcuno. Penso che l'equilibrio psicofisico sia essenziale per la salute, quando si soffre si somatizza, e tu hai patito e penato, per anni di povertà prima e per scarso amore maschile poi. E forse carente anche l'affetto filiale. Rinchiuse come eravamo noi nel nostro egoismo giovanile. Raccolta com'eri tu nel tuo silenzio e dolore. Non sei mai stata particolarmente espansiva, non ricordo tu mi abbia spazzolato i capelli. Pure io sono cresciuta da bambina timida e introversa, solitaria, e come te sono poco espansiva con la tua nipotina. Anche se grazie al cielo lei mi impone di farle le trecce tutte le sere. Probabilmente dovrei abbracciarla di più, anzi avrei dovuto abbracciarti di più. Ma oramai non im...

Stella stellina

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Oggi la mia nipotina in videochiamata mi ha mostrato la fotografia della nonna da poco deceduta. Voleva bene alla nonna perchè, oltre a cucinarle ottime pietanze, diceva che rideva sempre. E' stato il suo modo di comunicarmi che la nonna era morta.  O più precisamente, che ora anche lei lo sapeva. Poichè purtroppo quando è accaduto erano entrambe in ospedale, e quindi l'aveva vista quando avevano festeggiato il compleanno della nonna, e poi l'ultima volta in videochiamata dall'ospedale. Le ho risposto che era molto bella l'immagine della nonna sorridente col suo mazzo di fiori, e che era un buon ricordo. Mi ha detto che è volata in cielo.  Ed io ho aggiunto che adesso è coi cagnolini Teo e Nanà. Mi ha raccontato di non essere preoccupata, perchè ora la nonna è diventata una stellina. Difatti le ho riferito che quando guarda il cielo e vede una stella più luminosa, quella è la sua nonnina. Ma lei ha ribadito che c'erano anche Teo e Nanà lassù nel cielo. Le ho ric...