Lucido ardore

Dicembre 2010

Il problema reale della crisi economica è che se un tempo c'erano le classi sociali, la gente vi si riconosceva, e sapeva da che parte collocarsi.

Mio figlio trentenne, disoccupato, discutendo di politica mi ha detto che secondo lui solo dieci anni di crollo stile Argentina può risollevare l'Italia, aggiungendo che approvava i ministri della destra che erano contro i dipendenti pubblici.

Nell'acceso confronto, il figliolo ha poi ammesso di essere influenzato dalle televisioni.

Ho ribadito a mio figlio che a cinquanta anni non mi sento, non sono affatto privilegiata.

Meglio preghi che la mamma resti ancora in salute e non venga licenziata.

Che si inquieti invece per uno Stato assente che ghermisce e affama con trattenuta alla fonte i lavoratori dipendenti.

Altresì senza stigmatizzare coloro che guadagnano onestamente, permettendo alle nuove generazioni di ascoltare seduti sul divano minchiate in televisione.

Alfine ricordandosi sempre che non vi è dedizione più grande della riconoscenza. 

Provo a immaginare cosa accadrebbe se stanotte non mi svegliassi più. 

Per i miei figli sono già un fantasma, meglio così vuol dire che ho favorito la loro autonomia educandoli al distacco.

Grazie alla liquidazione sarà garantito alla più piccola il sostentamento all'università.

Lasciandole la casa in compagnia dei nostri animali da accudire.

Al più grande in affido, oltre ai tanti libri, la cura della sorella, in vece di un padre assente.

Vittima e complice dei propri voli pindarici, come tanti della generazione del Sessantotto, nella sua incapacità di gestire il bilancio famigliare e provvedere ai figli.

Non avrei rancori, avendo amato ed essendo stata amata.

Ho desiderato e cresciuto due figli, in confidenza bravi.

Ho conosciuto la gioia dell'affetto condiviso con gli animali.

Ho patito le pene del distacco.

Tutto sommato ho compiuto ciò che volevo, sapevo, dovevo e potevo fare.

Mi mancherà forse il divenire nonna.

Concludendo, non avendo alcun mea culpa da recitare, se di qualcosa mi si vuole rimproverare è d'aver voluto bene.

Con lucido ardore, come da epigrafe d'autore. 

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