Il trenino della nostalgia

 

Finalmente dopo un mese ci siamo riviste io e la mia nipotina.

Sembra che stia bene ma mi è parsa un pò spenta, offuscato il candore dell'infanzia.

Il suo mondo di stelline e unicorni svanito nel nulla.

Come se si fosse resa conto che non sempre mamma papà e i nonni, possono proteggerla dalle cose brutte come la malattia, il bisturi, l'ospedale. 

Non desidera più vedere la sua serie preferita di cartoni animati.

A Babbo Natale non vuole chiedere niente perchè dice che ha troppi giochi.

Nemmeno la zaino nuovo che tanto voleva per la scuola ora non le interessa, poichè la mamma non vuole chiarisce. 

Per tirarla su di morale le propongo il gioco che facevamo quando era piccola, il trenino recitandone la filastrocca. 

E rammentandole i tempi felici e i bei ricordi. 

Allora mi racconta quando andava dalla nonna che spesso le cucinava le buonissime tagliatelle e lei saltellava per casa cantandole la canzone delle tagliatelle di Nonna Pina.

Poi aggiunge che adesso che la nonna non c'è più il nonno resta a digiuno visto che non sa cucinare.

Mi riferisce poi entusiasta che per il suo compleanno organizzerà un pigiama party con le sue amiche, così parleranno, giocheranno, e festeggeranno con una bella cena e un'ottima colazione.

Inoltre mi confida fiera che attualmente sta dormendo da sola nel proprio letto.

Insomma ormai è diventata una bambina grande.

Un passaggio obbligato nella crescita che però lascia un poco di nostalgia.

Non so se dentro di lei oppure dentro di me.

Giacchè so che quei momenti non torneranno più, deja vu coi miei figli.

Quell'universo magico dei sogni, delle favole, candido come l'animo di un bambino.

Quando è ritornata a casa, mi sono ritrovata a canticchiare la nostra canzoncina del trenino.

"Questo è il treno lungo lungo che attraversa la città, lo vedete, lo sentite, ecco il treno eccolo qua!"

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