Nulla come prima

 

Ciao nipotina.

Hai avuto una piccola ricaduta e quindi ho voluto vederti, almeno in videochiamata.

I medici dicono che sei guarita e stai bene.

Da remoto abbiamo giocato con gli effetti e i filtri del cellulare.

Le orecchie e il nasino, la pioggia e la neve, lo sfondo alle Hawaii.

Le finte lacrime sul visino mentre cantavi al microfono posticcio una canzone al momento improvvisata sulla scomparsa della nonna.

Di vero c'erano le parole dedicate di malinconia e nostalgia.

Ogni volta che ci guardiamo distanti ritorna il ricordo della nonna e non vuoi più terminare la chiamata.

Forse associ il distacco, l'allontanamento, uno infinito l'altro percepito, come una scena in dissolvimento. 

Anche nel giorno del compleanno di tua madre si avvertiva il gelo e la tensione.

Come Elsa, ho colpito la mamma con un raggio di ghiaccio.

Ed ora per proteggerti vivo isolata nel mio castello sigillato.

Ancora non puoi essere la mia piccola Anna, purtroppo.

Al principio di questo gelido inverno, entrambe abbiamo compreso che nulla è più come prima.

In attesa del disgelo, le nonne ti sono comunque vicine.

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