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Visualizzazione dei post da ottobre, 2025

Principessa in soffitta

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Gennaio 2008 Ci ho messo un anno intero a finire di pagare bollette, bolli, tasse, conti della spesa, affitti, rate condominiali, libri di scuola. Nuovi testi di economia aggiornati ancora alla lira. Nel frattempo ho già ipotecato i prossimi dieci anni lavorativi ad un tasso usuraio. Sebbene sia vero che coi soldi non si compra tutto, comunque ci si cura la salute, si va ad una mostra, un concerto e a teatro; si legge un quotidiano, si paga la connessione a Internet; o si raggiunge l’amore lontano pagando un biglietto del treno. Nel ruolo di genitore ci si può permettere di far studiare i figli, di non farli lavorare sfruttati e sottopagati, si può comprare quel jeans che a loro piace tanto, oppure acquistare qualcosa per sè per sentirsi piacenti e giovanili. Oltremodo si possono avere occhi sereni con cui guardare l’alba. Perlomeno anche per questo mese si dorme sotto un tetto, c'è caffè in abbondanza e sessanta zuccherini, che suddivisi per trenta fanno ben due zuccherini quotidi...

Lucido ardore

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Dicembre 2010 Il problema reale della crisi economica è che se un tempo c'erano le classi sociali, la gente vi si riconosceva, e sapeva da che parte collocarsi. Mio figlio trentenne, disoccupato, discutendo di politica mi ha detto che secondo lui solo dieci anni di crollo stile Argentina può risollevare l'Italia, aggiungendo che approvava i ministri della destra che erano contro i dipendenti pubblici. Nell'acceso confronto, il figliolo ha poi ammesso di essere influenzato dalle televisioni. Ho ribadito a mio figlio che a cinquanta anni non mi sento, non sono affatto privilegiata. Meglio preghi che la mamma resti ancora in salute e non venga licenziata. Che si inquieti invece per uno Stato assente che ghermisce e affama con trattenuta alla fonte i lavoratori dipendenti. Altresì senza stigmatizzare coloro che guadagnano onestamente, permettendo alle nuove generazioni di ascoltare seduti sul divano minchiate in televisione. Alfine ricordandosi sempre che non vi è dedizione più...